Il campo è vivo e vibra come un universo capace di riflettere l’energia che da esso si irradia e che tocca ogni cosa, ogni elemento. Il termine Costellazioni Familiari, nella sua versione originale Familienaufstellung, ci porta subito all’unione della parola costellazione con quella che indica il più stretto dei nuclei viventi: famiglia.
La parola Costellazione, a sua volta, deriva dal latino constellatio - onis, derivato di stella«stella». In astronomia, una costellazione è un “raggruppamento apparente di stelle sulla volta celeste (in passato detto anche asterismo), in cui fin da tempi antichissimi vennero riconosciuti i contorni di particolari figure di animali, eroi, oggetti, ecc., che dettero il nome alla costellazione stessa: la c. del Leone, di Ercole, della Lira, ecc.”[1]. Dal significato letterale, a quello traslato, spirituale, dell’approccio costellativo il passo è breve: come astri all’interno di un - solo apparente - raggruppamento, gli esseri umani vivono di influenze capaci di attraversare galassie, cellule, e altri esseri umani a prescindere da dove e da quando si trovino. Siamo quindi molto meno “liberi” di quanto crediamo e siamo condizionati da dinamiche che spesso neanche conosciamo in virtù di legami, retaggi, gabbie e irretimenti che ci costringono a ripetere sempre gli stessi schemi. Le costellazioni familiari portano alla luce i legami, e i relativi blocchi, trasferendoli direttamente sulla scena, attraverso il corpo dei rappresentanti. I rappresentanti non fanno altro che seguire i “movimenti dell’anima sistemica” che libera le sue forze attraverso i movimenti del corpo. Se la nostra coscienza è troppo limitata per comprendere le sue stesse forze interne, la mente razionale poi non fa che illuderci. Ci convinciamo di essere noi a decidere, noi a scegliere come comportarci, dove andare, che direzione prendere.
Dagli antenati non prendiamo solo il codice genetico, ma l’eco di un’infinità di emozioni, di traumi, di separazioni non risolte, di amori sospesi e così grandi da diventare fonte di drammi. Questo amore è insediato nel campo della coscienza inconscia
Siamo spessi prigionieri - quasi sempre inconsapevoli - di campi che non vediamo e che solo attraverso la rappresentazione, e l’accettazione di quello che è stato ed è, poi, ci si svelano. Dal passato, emergono eredità che si trasmettono nelle generazioni future e che le generazioni future vanno avanti a replicare, un conflitto dopo l’altro, sulla base di una memoria collettiva capace di travalicare la morte. Ed è nel campo che, finalmente, lo vediamo esprimersi, libero da condizionamenti, sereno, aperto e parlante. Nelle costellazioni il corpo si spiega e ci rivela. Ci permette di vedere e riconoscere quello che non avevamo mai visto prima né conosciuto. La mente, al contrario, ci trattiene ancorati a schemi che si ripetono e lo fa perché il cervello segue sempre la strada più facile, quella conosciuta e la replica ancora e ancora.